[VideoView]
durata video:
01:55
intervistatore:
Ruth deutschmann
fotografia:
Benjamin Epp
copyright location:
Innsbruck
data della ripresa:
2008-06-17
traduzione inglese di:
Sylvia Manning - Baumgartner
traduzione italiana di:
Nicole D´Incecco
???iuimd_video_v_zeit_zuordnung_it???:
1927
trascrizione:
Sì. E anche dalla zia frequentai la scuola delle catacombe, cioè non con mia zia, ma con un`insegnante del luogo. E anche lì usavamo il trucco del "Non t`arrabbiare" che stava sul tavolo e il cassetto, dove mettevamo velocemente i quaderni, e poi giocavamo a "Non t`arrabbiare", quando veniva qualcuno. Perché non si sapeva mai, chi sarebbe venuto. Avrebbero potuto essere i carabinieri. In quel periodo avevo - e mi ricordo: Abbiamo avuto un`insegnante italiana, una vera carogna. Era molto gentile ed io ero la sua preferita, devo ammetterlo, perché imparavo l`italiano con grande facilità. Fu così: Noi seduti lì, per sei anni, un mucchio di bambini tedeschi e venne un`insegnante italiana che non sapeva una parola di tedesco che disse: „Buongiorno bambini come state?“ E noi: „Cosa dice, ma cosa dice quella lì?“ E poi si andava avanti lentamente, cominciò con „tavolo“, „finestra“, e noi avevamo le parole nel quaderno, nel libro e guardavamo. E quindi imparavamo lentamente ? chi voleva. c`era a chi avevano detto i genitori, che non doveva imparare nulla in una scuola italiana ? ed erano in molti e molti bambini ubbidirono ai loro genitori. E quindi, quando finì la scuola, questi non sapevano bene l`italiano. Io invece sapevo bene l`italiano. E amo molto la lingua italiana.